Comincia l'era degli anni "dieci"

Bruxelles - Mancano poche ore prima dei cosiddetti botti di Capodanno, del discorso del Presidente Napolitano, e dei servizi giornalistici che ci illustreranno come il nuovo anno si propaghi di ora in ora dalle Maldive alle Hawaii, passando per Cina, India e Americhe.

E proprio mentre l'America conosce e vive di persona il fattore Obama, universalmente accettato come uomo nuovo, statista e premio Nobel, l'Italia si ritrova avviluppata nel tappeto polveroso della politica più personalistica, autoreferenziale e demagogica degli ultimi settant'anni.

Mentre l'Iran dei giovani assapora l'azoto e l'ossigeno dei venti di democrazia che soffiano sulle onde di Twitter e Facebook, l'Italia dei meno giovani studia forme di egemonia autarchica che quella stessa democrazia rinnegano, impedendo il dibattito, la dialettica, la satira e perfino la libera comunicazione via internet.

Mentre la Cina del nuovo patto economico-sociale fa miracoli degni di canonizzazione immediata, l'Italia continua a masticare l'amaro di un degrado diabolico che sembra inarrestabile.

Auguriamoci che gli anni "dieci" siano quelli giusti per tornare ad occuparsi dell'interesse dell'individuo e della comunità, per riscrivere il complesso libro della convivenza pacifica delle persone, e per recuperare la fiducia nel domani e nel prossimo.

Buon inizio di decennio.
RJ, 31/12/09

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