La Tela Sonora: Ultimo saluto a Assunta Finiguerra

La Tela Sonora e Radio Alma salutano Assunta Finiguerra.
E' andata nel suo viaggio, è presente qui e altrove.
Grande la sua poesia, una carissima amica, tanto dolore nel cuore per la sua sofferenza.
(Plus d'info).
Scurije, ed.LietoColle. Poesie in dialetto lucano.

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3 commenti:

Gianpietro e Simona ha detto...

Senza nulla togliere al triste momento ed al cordoglio per la scomparsa della poetessa, siamo comunque dispiaciuti di vedere che non ci sono più fichier sonori sul blog della nostra radio italiana preferita di Bruxelles, ma solo notizie e annunci...
A noi interessano le vostre puntate, per gli annunci ci bastano i vostri siti internet.
Gianpietro e Simona

Radio Alma ha detto...

cari giampietro e Simona
la radio é rimasta chiusa durante il mese di agosto

questa sera prima puntata della tela sonora

negli ultimi post comunque, ci sono i sonori della carovana dei poeti, in preparazione alla carovana vera e propria che inizierà a ottobre alla tela sonora, forse il vostro pc non funziona, guardate ed ascoltate meglio

Radio Alma Podcast ha detto...

La poesia per me è un tunnel di luce, campo di grano verde nel deserto, tovaglia di bisso lino sui tulipani delle stelle, risata argentina di bimbi alle falde dell’ignoto, capriccio del vento tra i capelli delle muse, opera prima dell’Onnipotente e non solo. La considero la preghiera dell’anima, estrema dichiarazione di vita alle porte della morte, conforto al mio cuore in guerra per non avergli saputo dare il mondo.
A.F.

Mi trovo dentro il fuoco dell’Inferno / un secchio d’acqua non ho da nessuno / e nel cielo l’ingioiellata luna / senza ritegno balla ride e canta // Starò qui fino alla fine del mondo / per vedere la reazione di Dio / quando s’accorge che non sono più io / ma un capro con il cuore di agnello


D’averti un giorno preferito a morte / sarà la mia condanna quotidiana / sarà un’unghia scarnita della mano / e l’orbita di un occhio senza luce // Per te maledirò i miei natali / e Venere affronterò funesta / perché mi ha intrufolato nella testa / ostie e vino mischiato col dolore // e quando incoccerò come un mastino / fuggi da me lontano tenebroso / sennò ti strapperò i due polpacci / e l’ombelico ti squarterò coi denti