Giro di Boa del 2 luglio 2009

Il 12 giugno si sono tenute le elezioni presidenziali in Iran. Poche ore dopo la chiusura dei seggi la guida spirituale ayatollah Khamenei ha proclamato la schiacciante ''divina vittoria'' di Ahmadinejad. La reazione e` stata immediata: migliaia di persone sono scese in strada a manifestare.


Le risposte del regime degli Ayatollah non si sono fatte attendere: repressione e censure.
Alessandra, Annalisa e Maurizio ne parlano con Bruno Ruffolo, inviato della redazione esteri della RAI, appena tornato da Teheran dove ha seguito le elezioni. Maurizio intervista Leyla, ragazza italiana di origine iraniane.
Regia di Roberto Java.
23 MB

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4 commenti:

Anonimo ha detto...

Per saperne di più:
- sito della rivista "Eurasia" (sez. "articoli"): www.eurasia-rivista.org
- sito "Aurora": http://sitoaurora.altervista.org/
- Coordinamento Progetto Eurasia (CPE): www.cpeurasia.org
- IRIB Iranian Broadcasting (in italiano): www.italianradio.ir
- Voice of Russia (in italiano): http://www.ruvr.ru/index.php?lng=ita

Gabriella Ti ha detto...

Grazie Enrico per questa preziosa testimonianza affinché le persone si rendano conto e riflettano.
non é semplice come si pensa

d

Enrico ha detto...

Giusto per far capire come funzionano certe situazioni, nient'affatto mosse da "questioni di principio", segnalo un dialogo intercorso con un mio corrispondente, di cui manterrò l'anonimato.

1) Anonimo:
Muoiono oltre 150 persone nello Xinjang (uiguri) e Napolitano incontra Hu jintao a Roma senza nemmeno un accenno. Se era Ahmadinejad manco lo incontrava.

2) Io:
La "vergogna" non è mai in questione, a questi livelli.
Napolitano, l'uomo di fiducia degli USA nel Pci, era quello che nel '56 stava dalla parte della repressione a Budapest.
Piuttosto, cerchiamo di capire due cose: gli uighuri "insorgenti" (quindi non tutti gli uighuri...) sono spallegiati dai soliti Usa&C.: si vada a controllare che le principali associazioni per i "diritti degli uighuri" sono di base nell'Angloamerica (e anche in Germania). Sin qui, nulla di nuovo.
La cosa più importante è la conferma che l'islamofobia vine diffusa fintantoché fa comodo. Questi uighuri, infatti, sono musulmani, ma se l'obiettivo è insidiare la Cina vanno bene anche loro! Tra l'altro, i musulmani "politicamente impegnati" questa cosa non la capiscono, quindi parteggiano con i musulmani - dalla Cecenia all'Inguscezia (dove gli attentati sono all'ordine del giorno) allo Xinjiang per partigianeria.

3) Anonimo:
Sul primo e sul terzo punto (su questo non ti ho capito del tutto) ti seguo, sul secondo no:
tu credi sempre che se io, attivista dei diritti del mio quartiere, trovo su Marte un posto dove aprire la mia sezione, il mio sito e magari il giornaletto per rivendicare i diritti del mio quartiere, allora vuol dire che Marte (il suo governo, i servizi, altro) è direttamente impegnato ad appoggiarmi in funzione contaria ai miei nemici.
Invece, spesso (ma non sempre certo), chi non ha spazio di espressione nel proprio paese (e in Cina gli uiguri radicali non ce l'hanno) lo cerca dove lo trova. E dove lo trova? A casa tua, in Italia? Lo trova meglio negli Stati Uniti o nei paesi civili dell'Europa sviluppata (germania) dove esistono soldi e politiche per il rispetto dei diritti umani. Tutto qui. Perché devi sempre pensare che dietro a tutto ci sia l'odiata angloamerica? A me, che gli uiguri sono musurmani non me frega niente. Possono essere pure marziani, ma dico: dopo 150 morti Napolitano manco un accenno gli fa? Che vergogna.

4) Io:
Perché la politica non si fa in questo modo!
La politica presuppone sempre un obiettivo. Se l'obiettivo è "fottere la Cina", è ovvio che mi faccio vedere paladino della "libertà di parola" e do asilo a questi gruppetti (o addirittura ne incoraggio la formazione). Lo fanno, ad esempio, con i "Mujahedin del Popolo", "terroristi" per l'Iran, ma accolti col tappeto rosso a Strasburgo dagli ambienti filo-Sion che là vi sono. Mesh'al viene ricevuto a Mosca come un capo di Stato, ma per l'UE Hamas è "terrorista"... Per Mosca erano "terroristi" i ceceni, ma la Bonino se li portava a giro. La "lista delle org. terroristiche" (degli USA, dell'UE ecc.), sennò, che esiste fare? A questi giochetti.
Oppure prendete il "caso Shalit": tutta questa canea, col padre in tournée e TUTTI che lo incontrano, mentre i palestinesi in galera - in stile Guantanamo, senza processo, cioè -abbondano. Perché "non dicono nulla"? Perché NON conviene agli obiettivi della loro politica.
A noi, in quanto italiani ed europei, CONVIENE tutto quel mette i bastoni tra le ruote all'Angloamerica, impegnata nell'imporre un mondo a guida unipolare per diffondere il suo "modello" (di politica, economia, società, cultura... creare un tipo umano, insomma). Non a caso promuovono lo "scontro di civiltà", mentre quel che serve è - al di là dei mascheramenti obamiani - il "dialogo di civiltà".

5) Anonimo:
Ho capito.

Anonimo ha detto...

Salve a tutti,
trovo questo vivace scambio di messaggi molto interessante. Sicuramente, la nostra età, deve ricordare soprattutto che Obama, per quanto appaia moderno e progressista è pur sempre un Americano e tale resterà (!), e la sua politica estera vera e propria la scopriremo solo tra qualche tempo(Anche se i germogli si intravedono). Mi auguro che l'Iran non sia il nuovo scacchiere geopolitico per il riequilibrio tra potenze e soprattutto che il popolo iraniano ed il suo establishment non si facciano manipolare esternamente. Per il resto, la storia ci insegna, che la legge del piu' forte prevale e del piu' furbo s'afferma. Last but not least, chi manipola realmente la regia potrà farci vedere cio' che vuole, come meglio crede e con tutte le sfumature che vorra imporci! Il dialogo di civiltà è indispensabile ma non sufficiente. Non basta se non è corredato da un forte e concreto ri-lancio della politica estera europea. Ovviamente, per raggiungere quesdto fine, s'avvera cruciale l'affermarsi di un vero peso politico, pragmatico e illuminato del vecchio continente. Se cio' non si verificherà, senza soffermarci troppo, al momento, sui perchè veri, resteremo, noi, europei (ed italiani!), in balia, di correnti non nostre, a sostenere gli obiettivi degli altri, ammaliati da questa folle corsa al piu' allineato. Cosi' perpetuando, avremo dimenticato il passato che ci ha contraddistinto da sempre! (E di cui in realtà sono solo pochi a ricordarsi).
Al momento incrocio semplicemente le dita ... auspicandomi che la conversazione continui e prosegua ... Albert Smith